G come Galbraith – Bianco Letale

Buondì, buondì!
Nel post di oggi usciamo dal seminato del Camp NaNoWriMo per tornare a parlare della Sfida dell’Alfabeto (per chi è arrivatǝ adesso, qui parlo della mia decisione di partecipare alla sfida).
Ridendo e scherzando sono arrivato alla lettera G, per cui ho scelto di leggere Bianco letale di Robert Galbraith.

ANGOLINO DEL DISCLAIMER
Sono perfettamente consapevole che Robert Galbraith è lo pseudonimo di J. K. Rowling, così come sono al corrente delle sue idee transfobiche. Ciò premesso, questo post si limita a dare le mie opinioni su un romanzo che ho acquistato prima che la sua transfobia diventasse così palese. Inoltre, come leggerete più avanti, ho già preso provvedimenti in merito al mio supporto all’autrice.

Titolo: Bianco Letale (Lethal White)
Autore: Galbraith Robert (alias J. K. Rowling)
Trama: A partire dalla testimonianza sulla morte di un bambino, Cormoran Strike si trova a indagare su un crimine con forti ripercussioni a livello politico.

A me questa serie non dispiaceva affatto.
Sarà che le serie investigative incentrate su un detective mi sono sempre piaciute particolarmente, ma questo romanzo ha finito per intrigarmi più di quanto volessi ammettere.
Questo è stato un problema, per me.
In particolare, è stato un problema quando arrivavo alle parti in cui il femminismo radicale dell’autrice era più evidente (come la scena dell’incontro tra Strike e la Ministra dello Sport). In quei momenti mi tornava alla mente chi stavo leggendo e quali erano le sue idee e questo mi ha rovinato in parte la lettura. Certo, avrei potuto separare l’opera dall’artista, ma si tratta di un approccio che con la Rowling in particolare non riesco più ad applicare.
Da qui, la mia decisione di non proseguire con i romanzi su Cormoran Strike, per quanto io apprezzi il personaggio e le serie investigative in generale. Proseguire per me significherebbe dare ulteriori soldi all’artista e, di conseguenza, fare in modo che le sue idee si diffondano e finiscano per ferire ancora di più persone che hanno la sola “colpa” di essere trans. Lo stesso discorso si applicherà a tutte le opere dell’autrice.

Il post finisce qui.
Ci vedremo prossimamente con la prossima lettura per la sfida, ossia Widdershins di Jordan L. Hawk. Ciao!

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